mercoledì 21 ottobre 2015

Un pomeriggio d'autunno tra le vie del Parco Nazionale d'Abruzzzo, Lazio e Molise

Per la Val di Rose, Civitella Alfedena che appare tra le fronde.
Dopo una prima mattinata di lavoro e un viaggio di un paio d'ore per raggiungere la nostra meta, abbiamo lasciato la macchina nel parcheggio sulla parte alta del borgo di Civitella Alfedena e ci siamo incamminati lungo il sentiero I1, uno dei più famosi del parco, in quanto, attraverso la Val di Rose, raggiunge il passo del Cavuto e il rifugio di Forca Resuni, luoghi che hanno avuto il merito di permettere la sopravvivenza del camoscio d'Abruzzo (Rupricapra pyrenaica ornata). Il bellissimo "ornata", infatti,  nei primi decenni del '900 si è rifugiato su queste vette per sfuggire alla caccia indiscriminata dei bracconieri, e solo per un soffio si è evitata l'estinzione di uno dei più bei mammiferi italiani.

Boschi e colori

Barrea appare tra le fronde

La prima parte del sentiero è quella un po' più ostica, perché ripida e scomoda, ma è solo un breve tratto. Purtroppo, però, mentre stavamo per entrare nella faggeta, il tempo in quota si è fatto sempre più brutto, perciò, visto anche l'orario, abbiamo deciso di tornare indietro poco prima di entrare nel bosco dai mille colori. Peccato! Avevamo voglia di tornare sui passi che ci avevano portato, anni fa, al nostro primo incontro con il camoscio d'Abruzzo.
Un po' sconfortati ci siamo diretti verso la Val Fondillo, situata nel comprensorio del comune di Opi. Almeno in basso non c'era rischio di trovare pioggia e forte vento…
Dopo aver parcheggiato nell'apposita area vicino al punto di ristoro, ci siamo incamminati lungo la via che porta al valico Passo dell'Orso. 
I Faggi di Monte Amaro

Superato il ponte sulla sinistra dal quale si raggiunge Monte Amaro, ci siamo inoltrati nella faggeta. Qui il sentiero lambisce la Riserva integrale, istituita perché la zona è frequentata dall'orso marsicano (Ursus arctos marsicanus) e dal picchio dorsobianco (Dendrocopos leucotos). In silenzio abbiamo ascoltato il sottofondo del torrente Fondillo, mentre il vento passava tra le foglie intonando infinite note. 
Torrente Fondillo

 
Foglie

Faggi

Colori

All'ombra del grande faggio

Camminando con la calma di chi vuole assaporare ogni passo abbiamo ammirato i colori degli alberi in autunno, soffermandoci a osservare i larici che spuntavano qua e là e ci facevano pensare ai paesaggi del lontano nord. Le cince, more e bigie, i codibugnoli, le ghiandaie e le tordele hanno accompagnato il nostro cammino fuggendo allarmate al nostro passaggio, mentre ad ogni svolta speravamo di scorgere le corna ramificate di qualche cervo.
Larici

Larici

Purtroppo il tempo a nostra disposizione si stava esaurendo e, anche in previsione del lungo viaggio per rientrare a casa, abbiamo deciso di tornare indietro quando eravamo più o meno a metà del cammino.
L'ultima sorpresa ci è stata regalata dal sole che, dopo una giornata trascorsa nascosto tra le nubi, si è finalmente affacciato con la sua calda luce del tramonto ed ha illuminato la vetta del Monte Amaro e del Monte Marsicano, regalandoci l'ultimo sorriso della giornata.
Monte Marsicano

Monte Marsicano

Quando eravamo ormai diretti verso casa, però, non abbiamo saputo resistere ad una breve sosta per rifocillarci con i deliziosi dolci del Parco.
Dalle delizie per gli occhi a quelle per il palato

Che dire, l'Abruzzo ha mille meraviglie e infinite montagne, ma solo gli ambienti del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise hanno la capacità di farti entrare in un mondo fatato...


La settimana scorsa, resi fiduciosi dalle previsioni meteo ottimistiche, abbiamo deciso di tuffarci nel mare di colori...
Posted by Viaggioinabruzzo.it on Mercoledì 21 ottobre 2015

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